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ENTRATICO-BUCA DEL CORNO

Updated: May 30, 2022

La “Buca del Corno” è una grotta situata sulle pendici del Monte Sega, nel paese di Entratico. È una tipica cavità da interstrato che si sviluppa con le sue diramazioni per 385 mt complessivi nei calcari del periodo giurassico, con dislivello in ascesa di 36 mt. La grotta è sorta a causa dell'erosione del fiume Cherio (il quale all’epoca scorreva al di sopra della Buca stessa) che inizialmente, con l’allargamento di fessure allagate, ha portato alla formazione di una struttura tondeggiante e che successivamente è stata allungata da un secondo fiume, fino a portare la grotta ad assumere la forma attuale, a cosidetto “buco di serratura”. Questo processo è durato milioni di anni ed è così comprensibile come l’acqua, acida a causa della presenza di anidride carbonica, sia stata in grado di allargare di molto le fessure fino a creare gallerie rotonde e di diametro che raggiunge anche alcuni metri di grandezza. Con l’andare del tempo, le pareti sono state riempite da concrezioni di ogni sorta, nate grazie ad una lenta e costante fuoriuscita di acqua all’interno della caverna; il pavimento è prevalentemente in roccia coperta in parte da terriccio e da ciottoli, sparsi in concentrazioni diverse in tutta la cavità. Nelle ultime migliaia di anni la grotta ha ospitato, per diverso tempo, anche l’uomo primitivo, il quale ha trovato nel clima costante presente all’interno della caverna (esso mantiene una temperatura fissa tra i 10-12 gradi, sia in estate che in inverno, a causa della particolare conformazione assunta dalla cavità stessa) l’ambiente ideale non per la propria sopravvivenza, ma per la venerazione degli dei e la sepoltura dei morti.



LA FLORA

La grotta ospita specie di ogni sorta, che colonizzano l’ambiente cavernicolo a partire dall’ingresso fino al limite dell’oscurità assoluta. La progressiva diminuzione di luce provoca la rarefazione e man mano la scomparsa delle Fanerogame (piante con fiori), delle Felci, dei Muschi, delle Epatiche, delle Alghe Verdi, e, da ultimo, delle esili Criste Licheniche superstiti.


LA FAUNA

La fauna negli ultimi anni ha subito una notevole rarefazione dovuta a vari fattori, per la maggior parte relativi al fatto che la grotta venga studiata e molti uomini vi entrino spesso; gli animali, impauriti dalla presenza umana, hanno deciso di abbandonare la cavità e di cercare un ambiente più confortevole. Antonio Stoppani, ad esempio, nel suo capolavoro “Il Bel Paese” (1875) ha descritto la presenza di migliaia di esemplari di pipistrello aggrappati alla grotta, cosa che rendeva difficile lo stazionamento interno all’ambiente cavernicolo per la quantità di guano situata sul suolo: oggigiorno invece si fatica ad incontrare un pipistrello rimanendo all’interno per diverso tempo. I principali abitanti della cavità sono pipistrelli, ma anche salamandre, ragni opilioni e pseudoscorpioni, tutti animali innocui che si sono adattati allo stesso ambiente.


ARCHEOLOGIA

Molti sono i reperti appartenenti all’uomo preistorico che sono stati ritrovati all’interno della grotta: frammenti di ceramica di impasto, cuspidi di freccia in selce, accette in pietra verde levigata, una collana con anellini di calcare, elementi di un falcetto in selce e numerosi resti umani. Tutti questi reperti sono conservati al Museo Archeologico di Bergamo. Oltre alle tracce umane, all’interno della caverna sono stati anche ritrovati fossili di origine marina, appartenenti al periodo in cui ancora il mare ricopriva queste zone: si tratta di ammoniti, crinoidi e brachiopodi (trovati per la maggior parte nei dintorni della caverna e sulle montagne circostanti, quali anche il Misma).


DOCUMENTI STORICI

Le prime note bibliografiche scientifiche risalgono alla fine del ‘700:

  • Il Mangili si interessò per uno studio sulla vita dei pipistrelli;

  • il Forsyth Maior ne studiò i primi reperti archeologici;

  • lo Stoppani ne fece una colorita descrizione nel 1875, proprio ne “Il Bel Paese”.

Vari altri studiosi si sono, nel corso del tempo, interessati alla cavità, in special modo l’Amighetti, il Chiesa, il Malanchini, il Maviglia e il Boldori.


La grotta è visitabile tutti i giorni festivi da metà aprile/inizio maggio fino a fine settembre, dalle 14 alle 17. La prenotazione è caldamente consigliata ed è facilmente realizzabile attraverso il sito della Val Cavallina; per gruppi privati, scolaresche e Centri Ricreativi Estivi (C.R.E) è possibile la prenotazione anche al di fuori dei singoli giorni festivi attraverso i contatti del comune.

 

Per ulteriori informazioni visitare il sito:

https://www.invalcavallina.it/natura/grotta-buca-del-corno/


Piazza Aldo Moro, 8, 24060 Entratico (BG)

tel: 035 942021


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